Lucienne in quell’abito di crepe nero è la prima immagine della moda: lui la conserverà sempre come un tesoro prezioso.
Trenta anni dopo, riprodurrà quel modello avvolto dal ricordo di quegli ultimi momenti di felicità a Orano (Yves Saint Laurent, Biografia, ed. Grasset, pag. 16).
Yves Saint Laurent, nato a Orano (Algeria) e trasferitosi a Parigi, rievocava le suggestioni lasciate dai ricordi della madre in abiti eleganti, quando andava ai balli o al teatro, attraverso l’utilizzo del rossetto rosso (“ses lèvres sont plus rouge” cit.
YSL, “Une biographie”) e del cuore con rubini e diamanti al collo. Lo stesso che fece poi indossare, solo quattro volte l’anno, alle sue modelle preferite.
Accademia Koefia, analisi della propria migrazione
Il progetto che quest’anno l’Accademia Koefia ha proposto ai suoi studenti è stato un lavoro di elaborazione e analisi della propria migrazione, del viaggio e dell’arrivo in una nuova realtà, ispirandosi alle parole e ai ricordi del grande couturier. Questo progetto ha suscitato domande spontanee riguardo alle tracce di memoria che portiamo con noi e che si riflettono nelle nostre creazioni.
Cosa conserviamo dentro di noi dell’infanzia, dei luoghi, dei gesti, dei colori di un abito della nostra nonna o dei profumi che ci riportano alle domeniche dell’infanzia? Cosa inseriamo nella valigia durante la fervente partenza verso una nuova vita, o cosa cuciamo nell’abito della fuga per non perderlo? E una volta giunti a destinazione, tra le cicatrici, le fatiche e l’entusiasmo del viaggio, cosa rimane della casa che abbiamo lasciato?
Cosa cerchiamo di trovare e quali sono le speranze che ci guidano? Cosa diventa essenziale e indispensabile per noi? Qual è il ricordo che trasportiamo dalla nostra “vecchia” vita a quella “nuova”? Possiamo considerarci tutti migranti, spostandoci per necessità, per costruire un futuro, per studiare, lavorare o amare, e in ogni caso si verifica sempre una separazione dalle nostre origini.
Dopo l’agitazione iniziale, incerta o stimolante che sia, cosa rimane dentro di noi? Quando ritroviamo le tracce dei ricordi, in che modo possono dialogare con il nostro presente, in uno spazio di contaminazione che inevitabilmente si è creato e che ci spinge verso l’integrazione?
Se la migrazione ha successo, dovrebbe condurre a un dialogo tra noi stessi, il nostro passato e il luogo che abbiamo raggiunto, influenzando, nel caso di uno stilista, la sua ispirazione. Elsa Schiaparelli, nata a Roma e anch’essa trasferitasi a Parigi, scongiurava il ricordo della guerra attraverso la creazione di borse che ricordavano gli ordigni bellici. Antonio Marras ha fatto della ricerca storica delle trame e dei tessuti della tradizione sarda, sua terra natia, il tratto distintivo del suo lavoro creativo.
Accademia Koefia, un tributo alla memoria
La collezione che gli studenti hanno elaborato è il racconto della propria esigenza espressiva, un caleidoscopio di emozioni, di odori nostalgici, sentimenti malinconici e del concetto di migrazione vissuto sia come viaggio fisico che come analisi interiore. Ogni outfit, quindi, racconta una storia del passato e si proietta nel futuro di chi lo ha progettato.
Si ringraziano: l’azienda IMATEX per aver messo ancora una volta gratuitamente a disposizione degli studenti un notevole metraggio di Denim. Si ringraziano inoltre le aziende BESTE, LINEAESSE, OMNIAPIEGA, BARBAGLI, GALEOTTI PIUME, FORZA GIOVANE per il supporto agli studenti e la condivisione di tessuti, materiali, lavorazioni e idee condivise.
Questo viaggio nella moda non è solo un’esplorazione creativa, ma un tributo alla memoria, alla cultura e all’evoluzione personale, ispirato dalle parole e dall’opera di Yves Saint Laurent.
Crediti Ph.: Roberto Magno
Comments