Firenze è la sede di una grande stagione espositiva che celebra alcune delle figure più significative dell'arte italiana del dopoguerra. La galleria Tornabuoni Arte, il 19 settembre 2024, ha inaugurato una mostra straordinaria che raccoglie le opere di tre talentuose artiste italiane: Carla Accardi, Marina Apollonio, e Dadamaino. Intitolata “Avanguardie al Femminile”, questa esposizione è un tributo al contributo innovativo, politico e sociale delle artiste che hanno partecipato attivamente ai movimenti artistici della seconda metà del Novecento. Con oltre 40 opere esposte, la mostra offre una sintesi perfetta dell'astrattismo italiano, attraverso le differenti espressioni artistiche e il loro impegno per il cambiamento.
La mostra si apre al piano terra con le opere di Carla Accardi (1924-2014), una delle figure chiave dell'arte astratta italiana. Accardi ha rivoluzionato il concetto di pittura, portando in primo piano l'uso di segni e simboli che interagiscono con il colore in modo dinamico. Tra le opere esposte spicca “Assedio Rosso n° 3”, un lavoro iconico che cattura l’essenza della sua espressività, fatta di linee incrociate e tensioni cromatiche. Quest'opera, simbolo della sua poetica, è anche stata esposta in una retrospettiva dedicata a lei al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in occasione del centenario della sua nascita. Carla Accardi è stata una pioniera nel rompere le convenzioni della pittura tradizionale, proponendo un linguaggio visivo che sfida le percezioni e invita lo spettatore a riflettere su temi di grande attualità.
Dadamaino: il riferimento allo spazialismo, Avanguardie al Femminile
Proseguendo nel percorso espositivo, incontriamo le opere di Dadamaino (1934-2004), pseudonimo di Edoarda Emilia Maino, una figura fondamentale dell'arte italiana del dopoguerra. Influenzata dal movimento Spazialismo di Lucio Fontana, Dadamaino ha sviluppato una ricerca pittorica che si distingue per l'uso di forme geometriche e buchi ritagliati nelle tele monocrome, una tecnica che ha reso celebre. Le sue opere creano un contrasto visivo intenso, in cui il vuoto e il pieno si incontrano per esplorare nuovi orizzonti espressivi. Il lavoro di Dadamaino è un esempio perfetto di come l'arte possa andare oltre la superficie per esplorare la dimensione spaziale e l'interazione tra lo spettatore e l'opera. La sua produzione artistica è anche fortemente legata a temi di introspezione e di esplorazione dell'inconscio, caratteristiche che emergono in modo potente nelle sue opere esposte.
Al primo piano della galleria è invece riservato uno spazio per Marina Apollonio (1940), una delle più importanti esponenti del movimento ottico-cinetico internazionale. La sua ricerca sulla percezione visiva ha radici profonde negli anni Sessanta, un periodo in cui l'arte si avvicinava sempre più alla scienza e alla tecnologia. Apollonio ha sviluppato opere che giocano con il movimento e l’illusione ottica, creando composizioni dinamiche in cui l'occhio dello spettatore è costretto a interagire con l'opera. Tra le opere esposte, la serie "Dinamica Circolare" si distingue per l'uso di spirali bicolori che, grazie a meccanismi meccanici, entrano in movimento e creano un effetto visivo ipnotico. La sua ricerca continua a essere una delle più affascinanti nel panorama dell'arte contemporanea, rivelando l’incredibile potenziale dell’arte cinetica nel coinvolgere lo spettatore.
Marina Apollonio: l'arte dell'optical, Avanguardie al Femminile
La mostra “Avanguardie al Femminile” è una testimonianza dell’importante ruolo delle donne nell’arte del Novecento e del loro contributo alle avanguardie. Le tre artiste, pur provenendo da esperienze diverse, hanno in comune una visione innovativa dell’arte, una sensibilità verso il sociale e un impegno politico che si riflette nelle loro opere. Il percorso espositivo non è solo una celebrazione estetica, ma anche un’occasione per riflettere sul cambiamento del panorama artistico italiano e sulla lotta per il riconoscimento delle donne nell’arte.
In conclusione, “Avanguardie al Femminile” non è solo una mostra da non perdere, ma un’importante occasione per riscoprire e valorizzare il contributo delle artiste italiane che, con il loro spirito di ricerca e innovazione, hanno contribuito a plasmare l’arte contemporanea. La mostra rimarrà aperta fino al termine dell’autunno, e rappresenta una tappa imperdibile per gli appassionati di arte e per chi desidera conoscere più da vicino l'evoluzione dell'astrattismo italiano nel dopoguerra.
©Courtesy of Tornabuoni Arte Press Office
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