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Enrico Baj: una retrospettiva Imperdibile a Palazzo Reale

“Imagino ergo sum”. Con questa frase, Enrico Baj (Milano, 1924 – Vergiate, 2003) sintetizzava la sua essenza creativa, incarnando il genio poliedrico e anticonformista che lo ha reso uno dei maggiori esponenti della neoavanguardia italiana e internazionale. A cento anni dalla nascita, Milano celebra l'artista con una straordinaria retrospettiva a Palazzo Reale: BAJ. BajchezBaj. L'evento, promosso da Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale con Electa, è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj.


I funerali dell’anarchico Pinelli, 1972, allestito a Milano, Palazzo Reale, 2012 foto di Andrea-Scuratti
I funerali dell'anarchico Pinelli, 1972, allestito a Milano, Palazzo Reale, 2012 foto di Andrea - Scuratti

La mostra, ospitata nella suggestiva Sala delle Cariatidi, presenta circa 50 opere che coprono un arco temporale dagli anni cinquanta fino al duemila. Questo viaggio nel tempo permette di esplorare i temi e i soggetti cardine della produzione di Baj: le Dame, i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i terrificanti mostri dell’Apocalisse. Ogni sezione, arricchita da ricostruzioni scenografiche e giochi di specchi, trasforma il percorso espositivo in un’esperienza immersiva, capace di coinvolgere lo spettatore nell'universo immaginifico dell'artista.


Enrico Baj, Generale, 1961, olio, collage e passamaneria su tela, 146x114 cm Collezione privata, Courtesy Giò Marconi, Milano
Enrico Baj, Generale, 1961, olio, collage e passamaneria su tela, 146x114 cm Collezione privata, Courtesy Giò Marconi, Milano

La retrospettiva non si limita a celebrare Baj come maestro della pittura, ma ne evidenzia anche l’importante contributo alla critica sociale. La sua ironia tagliente e la capacità di sbeffeggiare conformismi e poteri costituiti lo rendono una figura emblematica della creatività del Novecento.


L’Importanza Storica e Artistica di Enrico Baj


Enrico Baj non è stato solo un artista, ma un rivoluzionario culturale. Fondatore, insieme a Sergio Dangelo, del Movimento Arte Nucleare nel 1951, ha influenzato profondamente il panorama artistico del secondo dopoguerra. Con una visione avanguardistica, Baj si è ispirato a correnti come il surrealismo e la fantascienza, mantenendo un dialogo aperto con artisti del calibro di Lucio Fontana, Piero Manzoni e Marcel Duchamp.


Enrico Baj, 1964
Enrico Baj, 1964

Il suo debutto internazionale avvenne nel 1960, con la partecipazione all’Esposizione Internazionale del Surrealismo a New York. Da allora, Baj ha continuato a sperimentare e innovare, dando vita a opere di straordinaria originalità, che ancora oggi risuonano con forza.



Un tributo diffuso: Enrico Baj


La celebrazione per il centenario di Baj non si esaurisce a Palazzo Reale. L’omaggio si estende al Museo della Ceramica di Savona e al MuDA di Albisola, dove viene esplorata la sua produzione ceramica. In particolare, la Casa Museo Jorn e il Centro Esposizioni offrono ulteriori approfondimenti su un aspetto meno noto, ma altrettanto affascinante, della sua carriera artistica.


Enrico Baj, Specchio, 1960 collage di specchi su tavola e stoffa, 90x110 cm Archivio Enrico Baj, Vergiate (VA)
Enrico Baj, Specchio, 1960 collage di specchisu tavola e stoffa, 90x110cm Archivio Enrico Baj, Vergiate (VA)

Questa mostra è un’occasione unica per immergersi nella mente di uno degli artisti più innovativi e irriverenti del Novecento. Oltre a celebrare il centenario dalla nascita, l’esposizione sottolinea l’attualità del pensiero e dell’arte di Baj, le cui opere continuano a ispirare e provocare riflessioni profonde.


BAJ. BajchezBaj non è solo una retrospettiva: è un viaggio nell’universo di un artista visionario, un maestro capace di trasformare il suo immaginario in un grido contro ogni forma di potere e omologazione. Un evento imperdibile per gli amanti dell’arte e per chiunque voglia scoprire la straordinaria eredità di Enrico Baj.



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