L’enfant prodige di Islay è diventato adulto. E pensa in grande grazie all’alta qualità dei suoi Single Malt Whisky e a un ambizioso ampliamento della produzione.
La gamma dei single-malt whisky prodotti dalla Kilchoman
Quando nel 2005 Anthony Wills fonda Kilchoman sono 124 anni che una nuova distilleria non apre i battenti su Islay, dove le otto distillerie allora in attività producono alcuni dei Single Malt Whisky più conosciuti al mondo, famosi per il loro carattere decisamente torbato. L’intuizione è di riportare il whisky alle origini, trasformando la Rockside Farm in una farm distillery a conduzione familiare, in cui ogni stadio della produzione avviene in casa, dalla coltivazione dell’orzo all’imbottigliamento. Dopo 18 anni i risultati stanno dando ragione all’intuito di Anthony, tra i primi a scommettere sulla moda, oggi inarrestabile, delle micro distillerie artigianali. Il fondatore è ancora a capo di Kilchoman come Managing Director, la moglie Kathy si occupa del visitor center, mentre i tre figli James, George e Peter gestiscono le attività commerciali e di marketing.
Il whisky Kilchoman Machir Bay, fiore all'occhiello della gamma
Kilchoman è una delle pochissime distillerie di Scozia a coltivare direttamente il proprio orzo in oltre 220 acri di campi adiacenti, coprendo così circa il 30% del fabbisogno. Ogni acro di terreno porta in dote 2 tonnellate di orzo, da cui sarà possibile riempire 6 barili di distillato. L'orzo matura nei mesi estivi prima di essere raccolto all'inizio dell'autunno, momento che segna l'inizio del processo di produzione del whisky. La fermentazione è molto lunga, con una media di 90 ore, e determina la formazione di un mosto fruttato e ‘burroso’ che viene poi distillato in due piccoli alambicchi: il risultato di questo prolungato contatto col rame degli alambicchi porta a un new make spirit pulito e fresco, dove terrosità, fumo, sentori salmastri e leggere note floreali e agrumate stanno in perfetto equilibrio.
Il whisky Kilchoman Sanaig, affinato in botti che hanno contenuto vino Sherry
A questo punto il distillato viene messo nei barili, che per la maggior parte sono ex Bourbon di primo riempimento della famosa distilleria Buffalo Trace. Ogni barile viene spedito su Islay ancora intero, senza essere smontato: questo implica costi più alti ma anche una maggior espressività del legno stesso durante la maturazione. Oltre ai barili ex Bourbon ed ex Sherry utilizzati per gli imbottigliamenti continuativi della gamma Machir Bay e Sanaig, Kilchoman utilizza per le edizioni limitate anche legni che hanno conosciuto Sauternes, botti di vino rosso della Valle del Douro, Caroni Rum, Porto e Madeira, solo per citarne alcuni.
I due whisky della gamma Kilchoman, Sanaig e Machir Bay
A conclusione di un processo perfettamente circolare dall’orzo alla bottiglia, il whisky viene etichettato e imbottigliato in loco presso la distilleria, dove è stata creata una linea di imbottigliamento che impiega diverse persone. In un’industria che ha ormai esternalizzato questo tipo di attività in nome delle economie di scala, con questa scelta Kilchoman intende ribadire la sua essenza: un distillato fatto di persone, passione e terroir, nel senso più ampio possibile.
© Courtesy Kilchoman
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